Si può utilizzare per ascoltare te e lx altrx
Esistono due tipi di intercettazioni: ambientale e telefonica ed il nostro telefono (se intelligente) ci espone ad entrambe.
Ambientale: Nel momento in cui qualcunx assume il controllo del nostro telefono da remoto può, senza grandi difficoltà, attivare il microfono rendendo il dispositivo una cimice molto comoda.
Telefonica: Mentre ((Fino al 2018 le intercettazioni erano state utilizzate (almeno per quanto ne sappiamo) in sede di processo dal momento della risposta a quello in cui si chiude la chiamata. Con l’Operazione Panico abbiamo visto invece l’ammissibilità delle registrazioni avvenute quando la persona chiamata non aveva ancora risposto.)) stai parlando con qualcunx al cellulare (ugualmente con un fisso) è molto facile per le autorità ascoltare e registrare le tue conversazioni in collaborazione con la compagnia telefonica.
In Italia la legge definisce le intercettazioni come “mezzi di ricerca di prova” e sono utilizzate anche con finalità “preventiva”. Sono regolate dall’articolo 266 del codice di procedura penale che ne stabilisce i “limiti di ammissibilità”, l’articolo 267 che definisce i passaggi burocratici per l’avvio di un’intercettazione, l’articolo 268 (con i suoi bis,tris e quatris) che stabilisce come praticamente eseguire le operazioni. ((Ci sono poi altri articoli con le varie specifiche. A questo link è possibile leggere i vari articoli e compararli a prima della modifica del 29 dicembre 2017. L’articolo 266 è stato ulteriormente modificato e si può leggere qui.))
É chiaro ed evidente che agli sbirri ed ai loro amici frega il giusto di rispettare le procedure. In linea di massima, tutto ciò che viene reperito senza i vari passaggi previsti dalla legge non può essere utilizzato come prova in un tribunale. Dopo di che, ovviamente, per le autorità è molto utile lo stesso sapere tutta una serie di cose, per trarre deduzioni più o meno fantasiose, per cogliere qualcunx in flagrante e tante altre robine poco simpatiche. Ci sembra interessante condividere i vari passaggi che rendono legale un’intercettazione. Se non te ne frega niente, salta a piè pari il paragrafo che segue.
Affinchè un’intercettazione sia legale deve essere svolta da forze di polizia su incarico di un Pubblico Ministero previa autorizzazione di un giudice. Di base il PM fa una richiesta al G.I.P. (Giudice per le Indagini Preliminari) che può autorizzare l’intercettazione con un “decreto motivato”. Nei casi di “urgenza” ((Quando vi è fondato motivo di ritenere che dal ritardo possa derivare grave pregiudizio alle indagini.)) il PM stesso si auto-autorizza con decreto motivato, cosa che poi dovrà essere convalidata dal GIP entro 48 ore. Per legge, l’intercettazione può durare quindi giorni prolungabili dal GIP. Una volta autorizzata, la polizia giudiziaria, richiede agli operatori telefonici (che sono obbligati a farlo) di “duplicare” la linea telefonica, da mettere sotto controllo, verso il CIT (Centro Intercettazioni Telefoniche) della Procura della Repubblica. ((Quando la documentazione non è necessaria per il procedimento gli interessati possono chiedere al giudice che ha autorizzato o convalidato l’intercettazione, che sia distrutta.)) A questo punto, le autorità sono in grado di acquisire, oltre alle conversazioni, anche i contenuti dei messaggi SMS e MMS, compreso il traffico dati, codice IMEI, IMSI.
I verbali, le registrazioni e ogni altro atto relativo devono essere conservati in un archivio digitale tenuto sotto la direzione e la sorveglianza del Procuratore della Repubblica.
Per avere un’idea di quanto in Italia le intercettazioni siano diffuse sul sito della DG-Stat ((“La Direzione Generale di Statistica e analisi organizzativa (DG-Stat) è stata istituita presso il Ministero della giustizia con decreto del Presidente della Repubblica nel 2001. È collocata presso il Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del personale e dei servizi (DOG) e fa parte del Sistema Statistico Nazionale (SISTAN)” dal sito ufficiale)) è possibile sapere quante ne sono state autorizzate ogni anno sino al 2017 che conta un totale di 127.118 “bersagli” ((link)) anche su questo link si possono trovare dei numeri anche rispetto alle spese che questo spiar spiare implica.
Possiamo dire che questa tecnica è altamente utilizzata nella repressione delle individualità e collettività in lotta. In molti processi, da anni, risulta evidente il largo uso delle intercettazioni (non solo telefoniche). ((Si vedano anche solo le operazioni italiane del 2019 Renata, Scintilla e Prometeo.))
La polizia può ascoltarti e questo non è niente di nuovo. Queste nuove tecniche lo rendono solo più facile ed economico. Ricordiamoci però che le intercettazioni non si limitano ai telefoni: la polizia continua a mettere microfoni, telecamere e gps nelle case, negli squat e nei mezzi di trasporto. Possono anche ascoltarti in luoghi pubblici con microfoni direzionali o altri dispositivi ((un esempio tra tanti)).