I telefoni intelligenti

I cosiddetti telefoni intelligenti hanno alcune specificità che “meritano” un paragrafo a se.

Sistemi Operativi

I software di questi telefoni sono praticamente dei sistemi operativi che li rendono molto simili a dei pc. Dentro di essi sono conservate e passano enormi quantità di informazioni personali, la nostra posizione, le nostre comunicazioni, foto, video e molto altro.

I nostri telefoni non sono porte aperte solo sulle nostre vite, ma anche sulle vite dex nostrx amicx, compagnx.. qualunque dei nostri contatti. Se anche pensi di non avere nulla da nascondere (cosa piuttosto inverosimile), non puoi essere certx che per qualcuno dei tuoi contatti non sia lo stesso. Proteggere le nostre informazioni vuol dire anche proteggere lx nostrx amicx.

Di chi sono i nostri telefoni?

Android —> Google
iOS —> Apple
Windows Phone —> Microsoft

Immaginiamo non serva dilungarsi molto su chi sono queste tre mega aziende e quanto non ci piacciano.

Tendenzialmente lasciare che gradi corporazioni abbiano l’accesso, nonché il controllo dei nostri dispositivi rende tutte le informazioni che attraverso di essi passano, merce appetitosa per pubblicità mirate e/o stati ed i loro apparati repressivi.

In generale la maggior parte delle applicazioni richiedono, quando le si installa, di accedere a varie parti del nostro telefono, dal gps, ai contatti, alla fotocamera, alla nostra galleria. Anche una volta scaricate le applicazioni non sono nostre, ma delle aziende che le hanno prodotte ed è a loro che stiamo permettendo di accedere e, perché no, collezionare i nostri dati. Del resto tutte queste meravigliose app gratuite da qualche parte dovranno pure cavarci fuori dei soldi, e i nostri dati valgono molto più di quasi qualsiasi altra merce.

Android, che è parte dell’azienda Google, porta con se tutto un set preinstallato di applicazioni che, anche volendo, non si possono eliminare, e di chi sono? Di Google chiaramente.
Il GPS sarà pure brutto e  cattivo, ma sono app come googlemaps che mantengono traccia con una precisione impressionante di tutti gli spostamenti che hai fatto.. Paura? Dovresti. Ma Google non può essere poi così cattivo se ci fornisce tante soluzioni pratiche alla nostra già così faticosa vita quotidiana e quindi se ci colleghiamo con la nosta mail gmail possiamo sincronizzare tutte le nostre info, i nostri impegni, i nostri contatti, le nostre foto e video, le nostre mail ovviamente, e caricare tutto sul cloud, una meravigliosa nuvola di polvere di fata. Che facile, che comodo. Sempre e comunque ho accesso a tutta la mia vita, che importa in fin dei conti se anche Google e i migliori offerenti ce l’hanno.

Apple poi, che tanto si fa bella parlando di privacy, non è che sia tanto meglio. Come specificità (rispetto ad android, ma anche a windows phone o nokia) la Apple se la canta e se la suona: l’hardware è suo, suo è il sistema operativo e molte delle app che puoi installare. Anche qui il principio è concentrare tutte le tue attività e i tuoi dati, non tanto sul dispositivo, quanto in questa magica e puffosa nube, tanto poi Siri ci aiuta a sapere e recuperare quello che ci serve quando vogliamo.

Non approfondiamo su questo argomento perché questo lavoro è già stato fatto e di testi/articoli ve n’è a profusione.

Più vulnerabili

Il solo fatto che i nostri telefoni siano, praticamente sempre, connessi ad internet li rende suscettibili ad una serie di attacchi. Cliccare su un link sconosciuto (non necessariamente troppo strano), scaricare app senza un controllo un poco accurato può voler dire installare sul nostro dispositivo aggeggini malevoli conosciuti con il poetico nome di malware (vedi capitolo sui captatori informatici). Questi accrocchini, una volta nel nostro dispositivo, possono accedere a molte delle nostre attività, nonché ai dati (foto, audio, video, messaggi, contatti) in esso contenuti. Non tutti svolgono le stesse attività e non è facile accorgersi di averne uno. Non è una cosa assurda, non succede solo nei racconti di fantascienza distopica. Solo in quest’ultimo periodo di pandemia, in cui sembra che l’unico modo per sconfiggere “il virus” sia scaricarsi un app, sono uscite delle infinità di notizie applicazioni che si mascherano per simpatiche soluzioni per ammazzare il tempo o monitorare la propria salute e quant’altro di più fantastico e inutile vi possa venire in mente, e che invece nascondevano software pensato per “rubare” dati allx sprovvedutx utenti.

Big Data

Per tecnologia dei Big Data si può intendere la gestione di grandi quantità di dati. Stiamo parlando sostanzialmente di informazioni che forniamo direttamente o che sono desumibili attraverso un’analisi di tutti quei dati che diamo ai nostri dispositivi o a siti e blog; ma anche quelle che essi ottengono funzionando.  Dopo di che  queste informazioni/dati sono archiviati ed elaborati da altri computer.  Elaborare informazioni significa sostanzialmente desumere altre cose su di noi e su ciò che facciamo (ma non solo).
Tutte le autorizzazioni che il telefono ci chiede quando lo accendiamo, quando ci registriamo con un account e quando acconsentiamo alle richieste delle app consentono a tante simpatiche aziende di accedere a tantissime informazioni sul nostro conto.
Intorno ai nostri dati che i telefoni, le compagnie telefoniche e le app collezionano sin dal primo momento in cui accendiamo un cellulare, con e senza il nostro consenso, c’è un enorme business. 
Per capirci parliamo delle cose base, tipo contatti, geolocalizzazione, e siti visitati; però potenzialmente anche di temperatura corporea, orientamento sessuale, foto, e qualsiasi altra cosa.
Queste informazioni che noi forniamo gratuitamente, vengono analizzate e vendute e rappresentano una fetta gigante (ma incalcolabile e inregolamentata) dell’economia mondiale. Sostanzialmente Google, Facebook (non che Apple sia esente) e tutti quelli a cui date il permesso di entrare in contatto con i vostri dati, oltre che potenziare i prodotti delle loro aziende, li vendono alle famose e temutissime terze parti che le analizzano e nuovamente vendono le informazioni che ottengono. Altrimenti nel caso che le terze parti siano stati e/o apparati di polizia (e non aziende) quello che fanno è firmare accordi che permettano controllo e profitti di ambo le parti.
Insomma stai fornendo gratuitamente tutte le informazioni sul tuo conto che chiunque possa desiderare e a volte stai pure pagando per farlo.
 
Poi c’è la questione che conoscere i gusti dex consumatrx significa poter sviluppare dei prodotti che è molto più probabile che compreremo.
 Inoltre conoscere tutto di noi significa sapere quali sono le nostre paure, le nostre difficoltà, i nostri bassistinti e potenzialmente poterli sfruttare.