Infine

Quando abbiamo cominciato a condividere l’idea di questo progetto, più che le inquietudini politiche o sociali abbiamo ascoltato battute più o meno graziosi. Come se considerarlo a partire dal cinismo attuale consentisse di non prendere sul serio l’argomento e non mettere in discussione le nostre pratiche.
Ma ascoltando i commenti sembra che per moltx è chiaro: il telefono è il male. Alcunx compagnx lo criticano come un occhio in più del grande fratello e ne sono diffidenti. E anche alcunx compagnx di lavoro quando capiscono che non abbiamo un cel ci dicono « che fortuna», «mi piacerebbe», « è come la tv, non serve».
Ma nonostante questo quasi tuttx ne hanno uno, lo usano quotidianamente senza pensarci due volte, lo hanno integrato al loro modo di vivere, al loro modo di essere…
E si può scegliere?
Con il regime capitalista o le frontiere, pare che non ci sia scelta: il mondo è così e dobbiamo abituarci. Però come con questi temi, possiamo discutere l’imposizione del telefono nelle nostre vite, il supposto consenso del “progresso” e resistere, creare alternative.

E adesso che fare?
La prima opzione è continuare come prima senza preoccuparti, come molti, con la coscienza un po’ sporca…
La seconda opzione è mettere un po’ in discussione il tuo uso del telefono. Ho bisogno di fare questa chiamata o mi posso organizzare in un altro modo? Disturberà la persona con cui sto se scrivo un messaggio mentre mi parla? Perché esco col mio telefono quando vado ad un appuntamento invece che lasciarlo a casa?
Possiamo condividere un telefono fra varie persone come si fa con una macchina, un pc o un piede di porco?
La terza, ed unica veramente rivoluzionaria®, pensare come diceva Ulrike Meinhof che «o sei parte del problema o sei parte della soluzione» e distruggere il tuo telefono in una violenta e liberatoria azione diretta contro il capitale, la società dello spettacolo, l’impero e tutto il resto. Approfittare di questo coraggioso salto di qualità per sviluppare una soggettività collettiva radicale, altre maniere di relazionarsi, comunicarsi e organizzarsi….
Ma in realtà non è proprio così. Col telefono, come con tante altre cose la scelta non è solo individuale ma ha cause e conseguenze collettive. Questo danneggia tanto il medio ambiente quanto i nostrx spazi e la nostra socievolezza. A livello di sicurezza ci affligge tuttx perché siamo in rete.
L’uso frenetico del telefono partecipa alla costruzione di un modello della società attuale e delle sue norme di comunicazione. Se il problema è collettivo, anche la soluzione deve esserlo. Sarà più facile e efficiente costruire forme di organizzarti e di comunicare fuori dalla dipendenza del cellulare se anche la tua gente ci fa caso. Dillo nella tua cucina. Lascia questa zine nel cesso dellx tux socx. Inizia discussioni col tuo collettivo.