Buone pratiche

Abbiamo visto le capacità di sorveglianza e controllo che offrono i telefoni.
Più del controllo vero e proprio che suppongono, ciò che ci preoccupa è il sentimento di controllo esteso alle parti più intime della nostra vita. Il fatto di non sapere se ci stanno controllando realmente o no: questo sentimento più o meno diffuso che non ci sia modo di uscirne. La paura e la confusione relativa alle loro capacità ci paralizza, favorisce l’inerzia e ci toglie autonomia nel momento dell’azione, esercitando una repressione sottile e preventiva.

Questo dispositivo ha quindi tutte le caratteristiche del « panoptico », un carcere che permette a una guardia di osservare (opticon) tuttx (pan) le prigionierx senza che questx possano sapere se sono osservatx o no. Foucault, in Sorvegliare e punire, denuncia l’evoluzione dell’intera società verso questo modello che «pone il problema della visibilità (nel nostro caso intercettazioni, tracciabilità e localizzazione) totalmente organizzata intorno ad uno sguardo di dominazione e vigilanza. Inizia il progetto di visibilità universale, che si attuerà a favore di un potere rigoroso e meticoloso.

Che possiamo fare?

Una volta superata la crisi di paranoia, si può provare sviluppare un uso responsabile del proprio telefono; che sia il meno pericoloso possibile. Un po’ come per il consumo di droga. Informati, organizzati con le tue genti per ridurre i rischi e adottare pratiche che limitino la possibilità di controllo:

  • Brucialo!
    Va bene, va bene siamo pesanti.
  • Lascialo a casa!
    È chiaro che se il telefono resta a casa solo quando succede qualcosa di losco, la cosa non è geniale. Una buona idea può essere lasciarlo a casa spesso e portarlo con te solo quando davvero necessario. All’inizio del 2019 un gruppo di persone sono state fermate in un parco a Bologna, l’articolo di giornale uscito su questo episodio si focalizza sul fatto che lx fermatx non avevano un cellulare con loro.
  • Quando chiami
    Non parlare di attività politiche o “criminali”: azioni, assemblee, campagne, intenzioni ecc. anche se non ti sembra rischioso. Pensaci due volte prima di chiamare, probabilmente ci sono altri modi di comunicare questa cosa. Ad oggi quello che interessa agli sbirri non sono solo i fatti e le prove, ma anche e soprattutto le reti sociali, i collegamenti tra le persone: chi si relaziona con chi? Ricorda anche che potresti fornire, in modo più o meno consapevole, informazioni su altrx, non raccontare la vita di nessunx (soprattutto se questa persona non usa il telefono). Evita di fare nomi laddove possibile e soprattutto rispetta la paranoia altrui.
  • Prima di un assemblea, di una manifestazione, di un azione o di una gita romantica.
    Se quello che vuoi è che il tuo telefono non trasmetta ne riceva nulla puoi staccare la batteria o meglio ancora chiuderlo in una scatola di metallo che serva da «gabbia Faraday» (( Una gabbia di faraday è un contenitore costruito in modo tale da isolare il suo interno da qualunque campo elettrostatico. un telefono all’interno di una gabbia di faraday non è in grado di ricevere ne inviare nessun tipo di segnale elettrico.)) . La gabbia impedisce al telefono di connettersi, ma non di utilizzare tutte le sue altre capacità: il contapassi, il microfono, il sensore di calore, tutti questi sensori non hanno la necessità di essere connessi per funzionare ed il telefono potrà inviare tutte le informazioni una volta che ritorni ad essere connesso. Inoltre sappi che tecnica è abbastanza sospettosa. Se vari telefoni sorvegliati, situati in una medesima zona si spengono o smettono di connettersi alla rete nello stesso momento, sembra proprio di essere persone che hanno qualcosa da nascondere o «progettano qualcosa ».
    Quindi, ancora una volta, la pratica più sicura è lasciare il tuo telefono casa.
  • I tuoi dati
    Come dicevamo nel capitolo sulle intercettazioni, il tuo telefono si può hackerare e questo mette in pericolo tutti i dati salvati: lista di contatti, sms salvati, foto, video, agenda ecc. E per di più come ogni memoria digitale quando si cancellano dati, non si cancellano del tutto e ci sono specialisti li possono recuperare (2) come è stato dimostrato dal caso degli incendiari Horta de S. Joan nel quale i tecnici dei mossos d’esquadra, la polizia catalana, recuperarono cinque foto cancellate da una scheda di memoria nel gennaio del 2010 (3).
    Un suggerimento è avere meno cose possibili salvate in memoria, tra numeri di telefono e altre informazioni.

Altra possibilità è oscurare i dati personali che trasmetti attraverso il loro sistema, dare false piste, alla fine riuscire a confondere il grande fratello. Molto spesso la sorveglianza è una questione di soldi (e di tempo) e con alcune tecniche si può complicare il loro lavoro e obbligarli a investigare in modo molto più approfondito per ottenere dati…inutili!
Ricordati che la quantità di comunicazioni, e quindi di informazioni, è enorme e che malgrado l’informazione e il numero dei programmi, è complicato gestire questi dati.
Per esempio, il sistema di vigilanza globale statunitense ECHELON cerca parole chiave come “compagna”, “ecologista radicale” o “rivoluzione”. Le macchine obbediscono a regole molto strette, e lì sta il loro punto debole. Se usi altri modi per esprimerti, se sei attentx cosciente e creativx puoi depistarli…

Può essere interessante scambiare la tua SIM intestata a tuo nome con qualcunx. Puoi anche far viaggiare la tua sim. Fare che la tua vita non sia la sua..